FACTS ABOUT AVVOCATO PENALISTA A ROMA REVEALED

Facts About avvocato penalista a Roma Revealed

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L’utilizzo della carta di credito (o di un’altra carta di pagamento) altrui è reato. A sancirlo è l’articolo 493 ter del codice penale, titolato Indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Nei casi descritti dall’articolo, si potrebbe rischiare la reclusione da uno a cinque anni e…

La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell'esercizio di un'attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale.

Considerato che non solo l’autore o il concorrente nel reato presupposto, ma anche il ricettatore e il riciclatore è sempre esente da pena per il successivo impiego di denari di provenienza illecita, il delitto di reimpiego ha, di fatto, un ridottissimo spazio di autonomia. La sussistenza del delitto è alquanto incerta visto che nella pratica è difficile impiegare denaro di provenienza illecita senza ricettarlo; d’altro canto, è difficile anche ipotizzare che chi reimpieghi denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita in attività economiche o finanziarie (essendo consapevole della provenienza illecita) non persegua o comunque realizzi suo malgrado - almeno in parte - anche la finalità di impedire l’identificazione della provenienza illecita dei proventi stessi. In quest’ultimo caso, parte della giurisprudenza sostiene che è comunque possibile distinguere il riciclaggio dal reimpiego sulla base della considerazione che nel reimpiego la “finalità di much perdere le tracce della provenienza illecita dei proventi illeciti” deve essere realizzata proprio impiegando il denaro in attività economiche o finanziarie. Quindi, ricapitolando:

Nel concetto di sostituzione rientrano tutte le attività dirette al “lavaggio” del denaro sporco, al good di separarlo da ogni possibile collegamento con il reato che lo ha originato, quindi significa rimpiazzare il denaro o i valori sporchi con quelli puliti. La condotta di trasferimento, invece, è una specificazione della sostituzione che colpisce le condotte di movimentazione (da un soggetto advertisement altro soggetto o da un luogo advert un altro) ai fini di ripulitura che si avvalgono di strumenti negoziali o giuridici.

Nel provvedimento vengono segnalate a suo carico intercettazioni telefoniche e le risultanze di altro procedimento penale nel quale si period potuto acclarare il suo ruolo di amministratore di fatto della IDB, quale braccio destro di G.

three) violazione di legge in ordine al calcolo del profitto del reato di autoriciclaggio. Il ricorrente sostiene l'inesistenza del profitto quale conseguenza della inesistenza stessa del reato.

Tizio, disoccupato in disperata ricerca di lavoro, viene indotto da Caio a entrare in banca e a richiedere il rilascio di una carta di credito prepagata su cui verranno accreditate le somme di denaro derivanti da un lavoro promesso a Tizio.

In definitiva, si può concludere dicendo che la finalità di impedire l’identificazione della provenienza illecita dei proventi delittuosi è essenziale nel delitto di riciclaggio (anche perché letteralmente prevista), mentre non è necessaria nel delitto di reimpiego. Qualora tale finalità sia perseguita anche da colui che reimpiega, lo spazio di autonomia residuale di quest’ultima fattispecie si assottiglia fino a scomparire.

non necessita che la condotta sia caratterizzata da un effetto dissimulatorio, al contrario richiesto dal solo delitto di riciclaggio; il reimpiego costituirebbe, infatti, fattispecie residuale, che mira unicamente a tutelare la genuinità del libero mercato da qualunque forma di inquinamento proveniente dall'immissione di somme di provenienza illecita nei normali circuiti economici e finanziari,

Innanzitutto occorre stabilire se i reati di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) e di associazione di tipo mafioso (artwork. 416-bis) possono costituire reati presupposto del riciclaggio. L’orientamento giurisprudenziale maggioritario ritiene che il delitto di associazione di tipo mafioso è di for each sé idoneo a produrre proventi, circostanza che sarebbe confermata dal riferimento esplicito, presente nella norma in questione, alla finalità, per coloro che ne fanno parte, di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche o alla realizzazione di profitti o vantaggi ingiusti for every sé o per altri. Lo stesso può dirsi for each l’associazione for every delinquere qualora i “reati-fantastic” siano diretti alla realizzazione di profitti illeciti. Pertanto, i reati associativi in parola, possono costituire il reato presupposto dei reati di riciclaggio (artwork. 648-bis) e di reimpiego di capitali (artwork. 648-ter). Ciò porterebbe a concludere che non è configurabile il concorso fra i delitti di cui gli artt. 648-bis o 648-ter e quelli di cui agli artt. 416 e 416-bis, quando la contestazione di riciclaggio o reimpiego riguardi denaro, beni o utilità provenienti proprio dai delitti di associazione (dall’associazione in se considerata ovvero dai “reati-great”), for each effetto della clausola di riserva “fuori dei casi di concorso nel reato”. Potrebbe trovare applicazione, semmai, il novello delitto di autoriciclaggio (introdotto dalla legge 15 dicembre 2014, n. 186 e in vigore dal 01/01/2015) laddove i proventi illeciti derivanti dai delitti associativi fossero riciclati dallo stesso autore o concorrente del reato associativo “presupposto”. Nello specifico caso dell’associazione di tipo mafioso, inoltre, dobbiamo chiederci se possa essere applicata l’aggravante di cui all'art. 416-bis, sesto comma, c.p.[five], nelle ipotesi in cui il riciclaggio o il reimpiego riguardino capitali provenienti dall’attività illecita svolta dalla stessa associazione mafiosa di appartenenza. L’aggravante in parola, invero, sembra sanare in qualche modo l’effetto escludente della clausola di riserva “fuori dei casi di concorso nel reato” prevista sia for every il riciclaggio sia per il reimpiego, stabilendo che le pene sono aumentate da un terzo alla achievedà quando le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti.

Tale delitto integra una fattispecie a "concorso necessario", poiché il soggetto agente può realizzare l'attribuzione fittizia di beni, qualora vi siano terzi che accettino di acquisirne la titolarità o la disponibilità: in tal caso sono responsabili del reato sia colui che effettua l’intestazione fittizia, sia chi accetta il ruolo di “interposto”.

Secondo una giurisprudenza, anche l'uso da parte di un terzo di una carta di credito, autorizzato dal titolare, integra il reato di cui all’art. fifty five del citato D.lgs. in quanto la legittimazione all'impiego del documento è contrattualmente conferita dall'istituto emittente al solo intestatario, di conseguenza il reato scatterebbe già for every l’indebito utilizzo della carta di credito prepagata.

for each intenderci, occorre che la condotta dia luogo ad una difficoltà nell’individuazione della provenienza delittuosa dei beni senza ovviamente determinare un’oggettiva impossibilità di accertare l’origine criminosa dei valori.

Salvo quanto detto a proposito della presenza di una qualche condotta dissimulatoria, di impiego in attività economiche/finanziarie illegali, di precedente ripulitura dei proventi delittuosi, il delitto punito dall’art. 648 ter c.p. nella normalità dei casi: ha for each oggetto capitali illeciti ma già in precedenza ripuliti, tali quindi da farli apparire di provenienza lecita e quindi, solo a questo punto, reinvestiti in operazioni economiche o finanziarie legali: se infatti il reimpiego sia “esso stesso” strumento di ripulitura del bene di provenienza illecita e sia accompagnato da una condotta dissimulatoria dell’origine get more info illecita dei beni, sarà difficile distinguerlo dal riciclaggio;

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